Presenza di Rutenio-106 in aria

Il Centro Regionale per la Radioprotezione (CRR) di Arpa FVG, che normalmente effettua misure di spettrometria gamma su particolato atmosferico prelevato in continuo presso la stazione di Udine, nel 2017 ha rilevato piccoli quantitativi di Ru-106 nel campione misurato il 2 ottobre, riferito al prelievo dal 29 settembre al 2 ottobre, e nei campioni riferiti ai prelievi successivi.

L’analisi di tutti i dati raccolti ha permesso di effettuare una stima della eventuale dose assorbita dalla popolazione in regione: si conferma che le quantità rilevate sono sempre state molto modeste e non hanno rappresentato pericolo alcuno per la popolazione e per l’ambiente. 

La presenza di Ru-106, non accompagnata, come in questo caso, dalla presenza di altri radionuclidi artificiali tipici di una fissione nucleare, non può essere collegata ad incidenti ad un impianto per la produzione di energia nucleare o ad esplosioni di ordigni bellici. É noto l’utilizzo del Ru-106 nell’ambito delle applicazioni in radioterapia: esistono quindi impianti di produzione di tale radionuclide a scopo sanitario.

I sistemi nazionale ed internazionale per la misura della radioattività sono allertati ed hanno confermato la presenza in aria di piccole quantità di questo radionuclide (ne è stata rilevata la presenza da vari laboratori in Italia e in Repubblica Ceca, Austria, Svezia, Polonia e Svizzera). Sono in corso gli approfondimenti per determinare l’origine della contaminazione che, in base ai dati radiologici e metereologici disponibili, sembra provenire dall’Est-Europa.

Monitoraggio della radioattività a Udine

Il monitoraggio è proseguito con attività straordinarie fino al 9 ottobre 2017 e dal 6 ottobre il CRR non ha più misurato presenza di Rutenio in aria. Nella tabella sottostante sono riportati i risultati di tutte le misure effettuate.

Sono state effettuate misure anche sui filtri che vengono raccolti per la determinazione del PM10 provenienti dalle centraline per la qualità dell’aria di Udine, Gorizia, Ugovizza e Porcia.

I risultati sono del tutto analoghi a quelli ottenuti per Udine CRR e confermano che dal fine settimana del 6-8 ottobre l’aria del Friuli Venezia Giulia è priva della presenza di Rutenio.

L’analisi di tutti i dati raccolti ha permesso di effettuare una stima della eventuale dose assorbita dalla popolazione della nostra regione e si conferma quanto già detto in precedenza e che le quantità rilevate sono sempre state molto modeste e non hanno rappresentato pericolo alcuno per la popolazione e per l’ambiente.

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Inizio

aspirazione

Fine

aspirazione

Concentrazione

mBq/m3

 Errore (2σ)

mBq/m3

    
29/9/17 9:002/10/17 9:0012,5± 3
2/10/17 9:003/10/17 9:0049,1± 12
3/10/17 9:003/10/17 15:3054,3± 20
3/10/17 15:304/10/17 9:0030,0± 9
4/10/17 9:004/10/17 15:304,2± 1,5
4/10/17 15:305/10/17 9:005,2± 1,5
5/10/17 9:006/10/17 9:003,3± 1,5
6/10/17 9:007/10/17 8:00< 1,1*MDA
7/10/17 8:009/10/17 8:00< 1,5*MDA
9/10/17 8:0010/10/17 8:00< 1,3*MDA

Tabella 1 - Concentrazione di Ru 106 in aria misurata sul particolato totale sospeso raccolto su filtro presso la stazione di monitoraggio della radioattività di Udine di ARPA FVG – Centro Regionale per la Radioprotezione.

*I valori di concentrazione sono inferiori alla minima attività rilevabile del sistema di misura

Nel grafico successivo (figura 1), viene riportato l’andamento della dose in aria misurata dalla centralina sita presso la sede Arpa di Udine relativo al periodo 29 settembre – 9 ottobre 2017. 
Le piccole concentrazioni di Ru 106 in aria, presenti in questo intervallo temporale,  non hanno provocato alcun aumento del valore di dose in aria.

Inoltre è stata effettuata una stima della eventuale deposizione al suolo del Ru-106 che è risultata dell’ordine del Bequerel al metro quadro. Questi valori sono del tutto trascurabili e non contribuiscono in alcun modo a produrre un aumento significativo della dose alla popolazione.

Per un opportuno confronto si ricorda che la ricaduta al suolo del solo Cs-137 durante il passaggio della nube a seguito dell’incidente di Chernobyl sulla nostra regione,  in alcune zone, è stata anche di alcune decine di migliaia di Bequerel al metro quadro.

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Figura 1 - Andamento della dose in aria (nanoSievert per ora)presso il Centro regionale per la Radioprotezione (CRR) di Udine

Monitoraggio della radioattività in regione

Inoltre è stata effettuata una stima della eventuale deposizione al suolo del Ru-106 che è risultata dell’ordine del Bequerel al metro quadro. Questi valori sono del tutto trascurabili e non contribuiscono in alcun modo a produrre un aumento significativo della dose alla popolazione.

Per un opportuno confronto si ricorda che la ricaduta al suolo del solo Cs-137 durante il passaggio della nube a seguito dell’incidente di Chernobyl sulla nostra regione,  in alcune zone, è stata anche di alcune decine di migliaia di Bequerel al metro quadro.

In figura 2 è riportato l’andamento temporale della concentrazione in aria di Rutenio 106 nelle suddette località.
Osservando nel dettaglio i grafici si vede che Ugovizza (Malborghetto Valbruna) è stata la prima località interessata dall’arrivo dell’aria contaminata in quanto già il giorno 30 settembre 2017 è stato possibile misurare una concentrazione media di circa 10 mBq/m3.

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Figura 2 - Andamento temporale della concentrazione in aria di Rutenio 106

La stazione di Porcia è stata l’ultima ad essere investita dalla contaminazione. Inoltre, i valori misurati a Gorizia, sono leggermente superiori a quelli misurati nelle altre località.

Queste osservazioni avvalorano l’ipotesi che l’origine della contaminazione provenga dalla direzione Est-Nord-Est.

Inoltre, è stata effettuata una stima della eventuale deposizione al suolo del Ru-106 che è risultata dell’ordine del Bequerel al metro quadro. Questi valori sono del tutto trascurabili e non contribuiscono in alcun modo a produrre un aumento significativo della dose alla popolazione.

Per un opportuno confronto si ricorda che la ricaduta al suolo del solo Cs-137 durante il passaggio della nube a seguito dell’incidente di Chernobyl sulla nostra regione, in alcune zone, è stata anche di alcune decine di migliaia di Bequerel al metro quadro.

Ultimo aggiornamento 14/9/2023

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