Lettera SNPA a Parlamento e Governo: è urgente potenziare il Sistema delle agenzie per l’ambiente

Il presidente del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (SNPA) Stefano Laporta, insieme ai direttori delle agenzie per l’ambiente regionali e provinciali, ha firmato oggi una lettera indirizzata al Parlamento e al Governo sulle iniziative più urgenti da realizzare per rafforzare il Sistema Nazionale medesimo e fornire supporti tecnico scientifici qualificati per la realizzazione dei progetti previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PRNN).

Segue il testo della lettera

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Iniziative urgenti per il rafforzamento del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA)


Al

Presidente Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali Senato della Repubblica  - Sen. Vilma Moronese
Presidente Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici Camera dei Deputati - On. Alessia Rotta
Presidente Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati - On. Stefano Vignaroli
Ministro della Transizione Ecologica - Prof. Roberto Cingolani
Ministro della Salute - On. Roberto Speranza
Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - On. Massimiliano Fedriga 

 

L’istituzione del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) con la Legge n. 132/2016, che si pone tra gli obiettivi prioritari la realizzazione di Livelli Essenziali delle Prestazioni Tecniche Ambientali (LEPTA) in tutto il Paese in una logica di rete tra livello nazionale e locale, ha rappresentato il punto di approdo istituzionale di un percorso avviato con il Referendum del 19 aprile 1993 e la conseguente Legge n. 61/1994. Oggi il Sistema è in grado di dare un supporto importante alle esigenze di tutela dell’ambiente e della salute, per la transizione ecologica.

È, infatti, una forte comunità di più di 9000 professionisti, personale qualificato e specializzato in diverse discipline: chimici, fisici, biologi, geologi, ingegneri, laureati in scienze naturali/ambientali, in scienze agrarie, tecnici della prevenzione e anche medici, avvocati, comunicatori solo per citarne alcuni; una comunità che ha saputo “fare rete” a livello nazionale.

Parliamo di circa 100.000 ispezioni e sopralluoghi, circa 75.000 istruttorie tecniche, pareri e valutazioni ambientali, circa 1.700 prescrizioni ai sensi della Legge n. 68/2015 (nota come Ecoreati) che vengono annualmente effettuate in Italia grazie al SNPA.

Un’organizzazione e una comunità tecnico-scientifica già in linea con quanto previsto nel “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” - sottoscritto tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le organizzazioni sindacali - in cui si prevede la rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale mediante l'adeguamento delle disposizioni contrattuali ai fabbisogni delle Amministrazioni, di specifiche professionalità e competenze richieste dai cambiamenti organizzativi e dall’innovazione digitale.

Sebbene ancora disomogeneo su scala nazionale, il Sistema a rete rappresenta un valore importante per il Paese: una vera e propria declinazione di servizio pubblico per l’ambiente e la sostenibilità.

Indubbiamente, l’approvazione dei Decreti attuativi previsti dalla l. n. 132/2016, si pone come strumento abilitante per conferire maggiore incisività all’azione del SNPA e, su questo, sin dalla sua entrata in vigore, abbiamo chiesto l’attenzione dei diversi Governi che si sono succeduti nel tempo. Tra tutti, l’adozione del Regolamento, che in base all’art. 14 della l. n. 132/2016 dovrà assumere la forma di un D.P.R., con il quale saranno definite le modalità per individuare il personale preposto all’effettuazione degli interventi ispettivi di competenza del SNPA. Si tratta di un provvedimento essenziale, in quanto consentirebbe di assicurare, in un quadro di maggiore omogeneità nazionale, quei compiti di vigilanza e controllo che fungono da necessario completamento delle funzioni di monitoraggio e conoscenza ambientale assegnate al Sistema.

Tuttavia, sin d’ora, il SNPA, attraverso la sua vocazione nazionale e relazione territoriale, può e dovrebbe costituire uno dei sostegni di carattere tecnico scientifico alla corretta implementazione del PNRR. Il SNPA può rappresentare uno dei supporti tecnico scientifici qualificati per la realizzazione dei progetti previsti nel Piano, con team multidisciplinari, che possono fare riferimento a modalità agili e innovative di collaborazione tra competenze diverse, particolarmente rilevanti per velocizzare la gestione delle procedure complesse (ambiente, urbanistica, paesaggio, appalti, …).

Il SNPA è, infatti, oggi l’unico riferimento tecnico-scientifico per il potenziamento omogeneo a livello nazionale della filiera dei controlli ambientali - informati e tecnologicamente avanzati - gli unici in grado di accompagnare la transizione ecologica in un percorso di miglioramento continuo delle performance ambientali delle attività produttive anche alla luce dei controlli ambientali opportunamente ridefiniti dal PNRR.

Si vuole qui sottolineare che la versione attuale del PNRR non contiene espliciti riferimenti alla valorizzazione del SNPA né alle fondamentali funzioni del controllo pubblico in materia ambientale.

Al contrario, le proposte su Ambiente/Clima/Salute con l’istituzione del SNPS [n.d.r. Sistema nazionale prevenzione salute-ambiente-clima] sembrano prevedere un quadro di riforme che rischia di sovrapporsi alle funzioni del SNPA, anziché puntare alla definizione di un rapporto integrato, sinergico e collaborativo tra i due sistemi, mentre non si rinviene alcun riferimento ai LEPTA e al loro raccordo con i LEA, per garantire un quadro armonico di tutela dell’ambiente e della salute nelle strategie di contrasto al cambiamento climatico.

A tutto questo si aggiunge una discussione in atto nel Paese, a dir poco anacronistica, sulle professioni sanitarie, basata su una declinazione fuorviante del giusto principio del "One health – salute in tutte le politiche”, che dovrebbe invece evolversi in un concetto più in linea con gli obiettivi della transizione ecologica, ovvero di “Ecosystem Health - salute dell'ecosistema”.

È quello che accade in Europa e che ha portato l’Agenzia Europea dell’Ambiente ad inserire nei propri assi programmatici prioritari “Ambiente, salute e clima”, per garantire la corretta implementazione del nesso ambiente-salute nelle politiche strategiche dell’Unione europea.

Questa necessità di coordinamento non può essere certo declinata in termini di esclusività della materia sanitaria, ma comporta la necessità dell’individuazione di modelli gestionali e organizzativi che garantiscano una effettiva integrazione ed equità di inquadramento dei diversi profili professionali, come già attuato nel SNPA. Anzi, per il potenziamento dell’azione integrata andrebbero attivati percorsi formativi che vadano nella direzione della multidisciplinarietà, per formare professionisti in grado di rispondere alle nuove esigenze dettate dall’Agenda 2030.

Assistiamo invece a proposte da parte delle professioni sanitarie che – oltre ad avere un impatto finanziario rilevante - valorizzano curricula specialistici, senza nessuna interlocuzione con chi opera quotidianamente sul territorio, che, viceversa, necessita di capacità di analisi integrata delle diverse componenti ambientali, sociali ed economiche, per sostenere e accompagnare la transizione.

Quanto sommariamente riportato, sta rendendo molto difficile persino l’espletamento delle attività prioritarie del SNPA, tra queste in primis le attività di vigilanza e controllo che, oggi più che mai, appaiono necessarie.

Un emendamento presentato in sede di discussione della Legge di Bilancio dello Stato per il 2021, sottoscritto da tutte le forze politiche, che poteva fare definitiva chiarezza sui punti di criticità, non è stato accolto. Il Parlamento ha in quell’occasione impegnato il Governo ad assumere le iniziative opportune per risolvere la questione. Iniziative ancor più urgenti tenuto conto del forte quadro di incertezza generato, che incide sul quotidiano svolgimento delle attività delle componenti del SNPA – controlli, monitoraggi, valutazioni, interventi, pareri, istruttorie in campo ambientale – ancor più fondamentale alla luce delle tempistiche di attuazione del PNRR.

Sulla base di queste considerazioni, quali rappresentanti legali delle componenti del Consiglio del SNPA, chiediamo alle S.S.V.V. di intervenire, nell’ambito delle rispettive titolarità istituzionali, affinché: 

  • Venga data immediata e piena attuazione alla legge n. 132/2016, attraverso l’approvazione dei Decreti previsti, con particolare riferimento al DPR di approvazione del “Regolamento ispettori” per i riflessi sul fondamentale tema della certezza dei controlli ambientali e del DPCM sui LEPTA per l’individuazione dei servizi minimi omogenei da assicurare sul territorio nazionale (artt. 9 e 14).
  • Venga individuato il SNPA quale strumento tecnico/scientifico di riferimento e per assicurare un sistema di controlli informato e intelligente, che garantisca terzietà e qualità, anche nella chiave della realizzazione del PNRR e della sua verifica, prevedendo a tal fine apposite e dedicate risorse.
  • Vengano valorizzate, nell’ambito dei progetti di riforma nel settore Ambiente/Clima/Salute previsti dal PNRR, tutte le possibilità di coordinamento sinergico con l’istituendo SNPS, evitando sovrapposizioni e duplicazioni e assicurando i canali di finanziamento necessari per il finanziamento dei LEPTA.
  • Venga fatta definitiva chiarezza sulle modalità di devoluzione degli introiti derivanti dall’applicazione delle sanzioni previste dalla Parte VI–bis del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, vincolandone la destinazione al finanziamento delle attività di controllo ambientale effettuate dal SNPA.
  • Venga dato seguito a quanto previsto dall’ODG 9/2790-bis-AR/128 Braga, che ha impegnato il Governo ad assumere le iniziative opportune, anche di carattere normativo, per consentire alle ARPA di poter continuare ad esercitare le attività ispettive, di controllo e di vigilanza ambientale, attraverso una corretta gestione e valorizzazione del personale e la possibilità di procedere a nuove assunzioni secondo le esigenze organizzative e la necessità di garantire il raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni ambientali, a garanzia dell’interesse pubblico e nel rispetto degli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità dell’operato della pubblica amministrazione.
  • Venga assicurata l’istituzione con legge dei profili professionali ambientali che consentano di dare accesso a tutti i laureati a parità di trattamento all’interno del Sistema, anche attraverso una modifica normativa che renda possibile la gestione e l'organizzazione delle attività e del personale nelle ARPA, nel rispetto delle altre professioni e dei relativi ordinamenti.

Si ringrazia per l’attenzione e per i seguiti che si vorranno dare alla presente e con l’occasione, si inviano i più cordiali saluti.

Presidente ISPRA e del Consiglio SNPA, Stefano Laporta

Vicepresidente del Consiglio SNPA, Direttore Generale ARPA Lazio, Marco Lupo

Direttore Generale ARTA Abruzzo, Maurizio Dionisio

Direttore Generale ARPA Basilicata, Antonio Tisci

Direttore APPA Bolzano, Flavio Ruffini

Direttore Generale ARPACAL Calabria, Domenico Pappaterra

Direttore Generale ARPAC Campania, Stefano Sorvino

Direttore Generale ARPAE Emilia Romagna, Giuseppe Bortone

Direttore Generale ARPA Friuli Venezia Giulia, Stellio Vatta

Direttore Generale ARPAL Liguria, Carlo Emanuele Pepe

Direttore Generale ARPA Lombardia, Fabio Carella

Direttore Generale ARPAM Marche, Giancarlo Marchetti

Commissario Straordinario ARPA Molise, Anna Lavalle

Direttore Generale ARPA Piemonte, Angelo Robotto

Direttore Generale ARPA Puglia, Vito Bruno

Direttore Generale ARPAS Sardegna, Alessandro Sanna

Direttore Generale ARPA Sicilia, Vincenzo Infantino

Direttore Generale ARPA Toscana, Pietro Rubellini

Direttore Generale APPA Trento, Enrico Menapace

Direttore Generale ARPA Umbria, Luca Proietti

Direttore Generale ARPA Valle d’Aosta, Igor Rubbo

Commissario straordinario ARPAV Veneto, Luca Marchesi

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