Investire nella conoscenza dell’ambiente

Dati certificati, metodo scientifico e responsabilità al servizio della comunità

Intervista

immagine profilo dell'autore: fabio scoccimarro

Fabio Scoccimarro

Assessore regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione FVG

Nel primo numero di Terra rara, il nuovo trimestrale di Arpa FVG dedicato alla cultura ambientale e alla conoscenza scientifica del territorio, trova spazio un’intervista a Fabio Scoccimarro, assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile del Friuli Venezia Giulia, al quale abbiamo posto alcune domande.

Regione FVG

Tempo di lettura: 2 minuti per 595 parole

immagine principale articolo: investire nella conoscenza dell’ambiente

Perché oggi è così importante investire in una divulgazione ambientale di qualità, accessibile a tutti e fondata su dati scientifici solidi?

Viviamo in un tempo in cui ogni decisione pubblica, dalle politiche energetiche alla gestione delle risorse naturali, richiede una base informativa solida. La divulgazione di qualità non è un accessorio, ma una condizione di trasparenza fondamentale: i cittadini devono poter capire, non solo percepire. È essenziale spiegare i fenomeni con chiarezza, senza semplificazioni fuorvianti, a partire da dati certificati e modelli scientifici robusti.

Arpa FVG è l’unico ente che possiede la legittimazione tecnica per farlo: raccoglie, elabora e valuta con professionalità migliaia di dati ogni giorno, dal monitoraggio delle acque alla qualità dell’aria. Lo ha dimostrato anche con tante iniziative di divulgazione e diffusione dove le informazioni vengono presentate in modo comprensibile, ma senza perdere rigore scientifico. In un’epoca di disinformazione e narrazioni superficiali, la voce di Arpa è un presidio di verità tecnica al servizio della comunità.

Il Friuli Venezia Giulia è chiamato a fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico. Come cambiano i modelli di gestione e quali strumenti servono oggi?

Il cambiamento climatico non è più un concetto astratto: è già realtà nei nostri territori. Eventi estremi più frequenti, periodi di siccità prolungata, stress sulle falde, erosione costiera, incendi: tutto questo impone nuovi modelli di gestione.

Solo nell’ultimo anno, infatti, la nostra regione è stata investita da fenomeni piovosi talmente intensi da dover mettere in discussioni gli stessi modelli previsionali. Non possiamo eliminare il rischio, ma possiamo lavorare per proteggere quanto più possibile cittadini e infrastrutture. Il lavoro nell’ambito previsionale è fondamentale per indirizzare le scelte politiche verso la mitigazione dei fenomeni estremi: gli investimenti pensati per il domani sono altresì molto meno dispendiosi rispetto ai costi legati alle emergenze.

Per farlo servono investimenti in conoscenza, modellistica e tecnologie. Arpa FVG sta sviluppando strumenti previsionali sempre più avanzati, capaci di simulare scenari futuri e di supportare le scelte della Regione, dai piani urbanistici alle strategie energetiche. La nostra forza sta nel legare la visione politica a un solido supporto tecnico-scientifico: l’obiettivo è costruire un territorio più resiliente, dove ogni intervento – dalle infrastrutture idriche alla tutela della biodiversità – tenga conto delle condizioni che avremo tra venti o trent’anni, non solo di quelle odierne. La sfida climatica si governa così: con dati, metodo e responsabilità.

immagine contenuta nella pagina: investire nella conoscenza dell’ambiente

Che ruolo ha l’educazione ambientale in questo percorso, soprattutto per le giovani generazioni?

L’educazione ambientale è uno dei pilastri del nostro impegno, ma dev’essere chiara, onesta e soprattutto non ideologica. Non possiamo chiedere ai cittadini cambiamenti di comportamento se prima non offriamo strumenti per comprendere i fenomeni. E questo vale ancor più per i più giovani: sono loro gli eredi del mondo che stiamo costruendo oggi.

Per questo la Regione, insieme ad Arpa, sta puntando su percorsi che uniscono esperienza diretta, divulgazione scientifica e senso critico. Dagli studenti che partecipano ai monitoraggi in mare durante la Barcolana, agli incontri nelle scuole, alle attività nei centri di educazione ambientale, l’obiettivo è sempre lo stesso: far nascere una consapevolezza autentica, non dettata da slogan ma da conoscenza.
Solo una generazione che capisce davvero come funziona il proprio territorio potrà difenderlo e innovarlo. L’ambiente non si protegge con la retorica, ma con la cultura.