Aree prioritarie

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha provveduto, ai sensi dell'art. 11 comma 3 del D. Lgs. 31 luglio 2020 n. 101, ad effettuare una prima individuazione delle aree prioritarie a rischio radon, ovvero definire

quelle zone nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di riferimento di 300 Bq/m³ è pari o superiore al 15%.

Il riferimento normativo di base in materia è il suddetto D. Lgs. 101/2020, il quale ha apportato modifiche rilevanti rispetto al quadro normativo precedente per quanto riguarda la protezione dall’esposizione al radon negli ambienti di lavoro e ha introdotto norme specifiche per la protezione dall’esposizione al radon negli ambienti di vita.

Con la sua entrata in vigore, le norme relative alla protezione dall’esposizione al radon nei luoghi di lavoro si applicano alle attività lavorative svolte in ambienti sotterranei, alle attività lavorative svolte in ambienti seminterrati e al piano terra se ubicati in aree prioritarie, alle attività lavorative svolte in “specifici luoghi di lavoro” (locali chiusi con impianti di trattamento per la potabilizzazione dell’acqua in vasca aperta, impianti di imbottigliamento delle acque minerali, centrali idroelettriche) individuati dal Piano Nazionale d'Azione per il Radon 2023-2032 (PNAR) e agli stabilimenti termali, così come previsto dall' Art. 16 del D.Lgs. 101/2020.

Per tali attività lavorative la legge individua specifici obblighi per gli esercenti degli edifici interessati prevedendo la misura della concentrazione del gas radon e, se i valori riscontrati superano il livello di riferimento, l’attuazione di misure correttive mirate a ridurne le concentrazioni.

Tali livelli, espressi in termini di valore medio annuo della concentrazione di attività di radon in aria, sono:

• 300 Bq/m³ per le abitazioni esistenti;
• 200 Bq/m³ per le abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024;
• 300 Bq/m³ per i luoghi di lavoro.

Il PNAR, emanato a gennaio 2024, riguarda nello specifico i rischi sanitari a lungo termine dovuti all'esposizione al radon.

Basato sul principio di ottimizzazione, tale strumento individua le strategie, i criteri e le modalità di intervento per prevenire e ridurre i rischi a lungo termine dovuti all'esposizione al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro, nonché i criteri per la classificazione delle zone in cui si prevedono significativi superamenti dei livelli di riferimento medi annui delle concentrazioni di radon.

Il piano illustra altresì le regole tecniche e i criteri di realizzazione di misure per prevenire l'ingresso del radon nelle nuove costruzioni, nonché negli interventi di ristrutturazione su edifici esistenti che coinvolgono l'attacco a terra. Da ultimo, prevede gli indicatori con cui verificare l’efficacia delle azioni pianificate e intraprese

Primo inquadramento

Per effettuare una prima individuazione delle aree prioritarie è stato creato un database delle misure di radon indoor effettuate da ARPA FVG sul territorio regionale.

Infatti come indicato nel D. Lgs. 101/2020, le Regioni e Province autonome, mediante metodologie documentate e sulla base di dati già disponibili, effettueranno una prima individuazione delle aree prioritarie.

Il database predisposto per questo scopo contiene i risultati della campagna “Radon Prone Areas” effettuata nel 2006, quelli della successiva campagna “Radon Prone Areas” effettuata nel 2014 ed i risultati della campagna “Radon Misure per 1000 Famiglie” effettuata nel 2017.

Il database così costruito contiene i risultati di più di 4500 misure annue relative al piano terra in abitazioni distribuite uniformemente sul territorio regionale.

Questa prima individuazione delle aree prioritarie è stata redatta nell'ambito delle attività condotte all’interno del gruppo regionale interdisciplinare denominato “Gruppo di lavoro radon”, istituito nel corso del 2023 dal Direttore del Servizio prevenzione, sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria della Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità della Regione Friuli Venezia Giulia allo scopo di tutelare la salute della popolazione e dei lavoratori dagli effetti sanitari connessi all’esposizione al gas radon indoor.

Tale gruppo è composto da personale dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie regionali, da esperti di radioprotezione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Friuli Venezia Giulia (ARPA FVG) e da referenti della Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità (DCS) e della Direzione Centrale Difesa dell'Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile (DCA) della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Risultati

Con Delibera di Giunta Regionale n. 1622 del 31.10.2024 (pubblicata sul BUR n. 46 del 13.11.2024) è stato approvato il documento "RADON: proposta per l’individuazione delle aree prioritarie del Friuli Venezia Giulia (art. 11 D. Lgs. 101/2020)", redatto dal Gruppo di lavoro radon, contenente l'elenco dei comuni del Friuli Venezia Giulia classificati in area prioritaria.

Tale elenco è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N. 299 del 21 dicembre 2024.

Di seguito vengono riportati gli elenchi e le mappe dei comuni del Friuli Venezia Giulia classificati.

È stata fatta la scelta di classificare tutti i comuni anche quelli in cui le misure a disposizione era molto ridotte. Per questi comuni si è scelto di utilizzare una dicitura di “classificazione provvisoria”.

Le misure utilizzate per la classificazione del comune di Sappada sono state effettuate da ARPA Veneto.

I comuni classificati in area di attenzione, ovvero quelli in cui si stima che la probabilità di edifici che superano il valore di 300 Bq/m³ sia compreso tra il 10% e il 15%, a partire dal sesto anno di entrata in vigore del PNAR verranno classificati in area prioritaria, così come indicato nel PNAR stesso.

Per quanto riguarda il solo comune di Trieste è stata fatta una classificazione sulla base delle circoscrizioni e non comunale.

Il territorio comunale di Trieste infatti è interessato da una distribuzione altamente disomogenea delle concentrazioni di radon indoor. Questa situazione, conosciuta da anni, è stata citata come esempio anche nel PNAR [1] ed è essenzialmente dovuta alla differente geomorfologia del territorio.

Il comune è interessato da due ben distinte situazioni: la zona carsica e il nucleo abitato principale, situato a livello del mare.

Al fine del calcolo della percentuale di superamento del livello di azione si è scelto di utilizzare la nuova suddivisione in circoscrizioni amministrative.

Tale scelta è stata fatta in primo luogo per poter avere una numerosità statisticamente adeguata per ogni unità territoriale e in secondo luogo perché tale suddivisione rispecchia meglio la distinzione geomorfologica del territorio tra zona carsica e non. Da ultimo l’utilizzo delle circoscrizioni rappresenta uno strumento più agevole per i provvedimenti amministrativi conseguenti all’individuazione delle arre prioritarie a rischio radon.

In Tabella 1 e Tabella 2 si riportano, rispettivamente, l'elenco dei comuni del Friuli Venezia Giulia e l'elenco delle circoscrizioni del comune di Trieste classificati in area prioritaria a rischio radon.

Nelle successive tabelle vengono riportati gli elenchi dei comuni del Friuli Venezia Giulia classificati in area di attenzione, a basso rischio e in classificazione provvisoria a rischio radon, oltre che l'elenco delle circoscrizioni del comune di Trieste classificate a basso rischio radon.

Mappa della classificazione dei comuni in area prioritaria

Campagne di misura

Per le campagne di misura vai a questo link: Il radon nelle abitazioni